lunedì 14 giugno 2010

Galeotto fu l'Aperitivo Romano



Aperitivo a Roma tra Miccichè (PdL Sicilia) e Cardinale (ex deputato PD) per discutere il sostegno a Lombardo (MPA) alla presenza di Berlusconi (PdL). Mancava ancora qualcuno: il Dalai Lama ha rifiutato l'invito e Totò Riina non si è presentato per coerenza; Ernesto Che Guevara era invitato, ma è morto.

Lombardo detta condizioni chiare a Berlusconi nell'interesse della Sicilia: "Sennò non sei più mio amichetto."

Lombardo a Roma, al cospetto del premier. E' pronto a tutto per la sua Sicilia: a implorare, a piangere, a mettersi in ginocchio e anche a strisciare.

Enzo Bianco (PD) commenta l' "Aperitivo Romano": "Questa improvvisa ondata di caldo sembra mietere vittime anche nei palazzi della politica." Pensi in Sicilia, senatore, che fa caldo tutto l'anno.

Concetta Raia (PD): "Lombardo deve ammettere che Berlusconi ha dichiarato guerra alla Sicilia." Pronta la risposta del governatore: "Glielo dico tra il dessert e l'ammazzacaffè."

Malumore nel PD: più che una giunta tecnica d'emergenza, Lombardo sembra pronto a un'ammucchiata trasversale per conservare la poltrona. Inoltre, in questi giorni c'è bel tempo.

Anche il PdL s'infuoca per l'aperitivo romano. Sostiene Francesco Cascio: "Micciché è ininterrottamente al potere dal 1994, è possibile che un partito sopporti un fatto simile?" Mai sentito di un tale Berlusconi, Cascio?

i Maligni

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